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I Colori

colori


Se dovessi fare una classifica del tutto personale su che cosa mi affascina maggiormente nei tappeti, metterei al primo posto i colori.
Questo per mia formazione e sentimento personale, ma anche escludendo la mia passione e` indubbio che i colori siano determinanti nel formare la risposta emotiva che proviamo di fronte ad un bel tappeto. Ovvio che devono essere inseriti in un contesto generale di equilibrio grafico, di coerenza iconografica ed accostati in modo armonioso. Come sappiamo i colori che le diverse aree del tappeto assumono dipendono dalla rifrazione della luce sul vello, piu` precisamente la sostanza della quale il vello si imbeve nella fase della tintura, fa si che vengano assorbite tutte le frequenze luminose delle quali la luce si compone tranne quella che viene rifratta e ci fa percepire quel determinato colore.
Per ragioni di semplicita` riferendoci al vello del tappeto d’ora in avanti ci riferiremo al vello in lana.
Le sostanze che si usano per tingere le lane possono essere di origine vegetale, minerale, animale o chimiche.
Facciamo subito alcuni esempi:


Colore Vegetale (di origine): Radice della robbia
Colore Minerale (di origine): Indaco acido nitrocinnamico
Colore Animale (di origine): Porpora
Colore Chimico (di origine): Aniline, Cromo


Rubia tinctoria Rubia tinctoria


La tradizionale tintura delle lane dei tappeti veniva fatta usando usando sostanze vegetali, minerali o animali; oggi per semplicita` diciamo:” tinte vegetali” allo scopo di escludere la presenza di tinture chimiche.
La tradizione della tintura dei tappeti varia moltissimo da zona a zona a seconda dei principi naturali presenti sul territorio ed in base alle tradizioni millenarie della popolazione o del gruppo etnico.
Dobbiamo considerare che i colori fondamentali sono solamente tre e che miscelandoli in modo opportuno e` possibile ottenere tutta la gamma; questo non ci deve illudere sulla facilita` di tali operazioni; vero e` che si tratta di sostanze naturali ma i processi che si instaurano sono di natura chimica ed inoltre non sempre e`possibile miscelare colori di diversa origine. Altri fattori importanti sono: la temperatura del bagno tintorio, l’alcalinita` dell’acqua, il tempo di permanenza delle lane nel bagno di colore ed importantissima e` la concentrazione della sostanza tintoria. Facciamo alcuni esempi:
Per ottenere un blu intenso quasi nero abbiamo due strade che porteranno a risultati leggermente differenti.
Un primo sistema, i l piu` diffuso, è quello di usare le foglie indicofile, portarle a temperatura, farle macerare, ottenere un’azzurro intenso per poi scurirlo con l’ossido di ferro.
Il Blu intenso piu` scuro, piu` luminoso piu` bello in assoluto e` quello dei tappeti Kashan noti come Mohtascem.


Kashan Mohtashem Kashan Mohtashem


Il processo preciso usato da questa manifattura del pieno XIX secolo non lo conosciamo, tanto vero che nessuno e` piu` riuscito a ricreare un colore cosi`! Sappiamo per certo pero`che per avvicinarci il piu` possibile a questa intensita` di colore dobbiamo selezionare i fondi scuri, le rimanenze sul fondo delle vasche degli azzurri, secondo la tecnica usata a Mahageran nei pressi di Sarouk.


SARUK MAHAGERAN Tappeto Mahageran


Questo esempio ci chiarisce quanto complessa sia la tecnica di tintura e quanto sia legata a volte alla tradizione altre invece conosciuta solamente da poche manifatture.
Nel seguente esempio invece vorrei sfatare un mito per stimolarvi a vagliare sempre con la logica quanto viene raccontato.
Il Verde: “Il colore verde e` il colore di Hallah e viene usato molto raramente per non dispiacergli”. Esistono varie versioni di questa che oggi potremmo definire ”storia metropolitana” al pari della favola dei coccodrilli nelle metropolitane di New York”, e tantissime persone disposte ad inventarne varianti sempre piu` pittoresche; la logica pero` mi impone di chiarire che il verde si ottiene miscelando i colori giallo e blu, il giallo ottenuto dallo zafferano costa tantissimo ed il blu intenso, in caso non si voglia complicarsi l’esistenza passando attraverso i processi dell’ossido di ferro, costa in termini di tempo, fatica e pazienza.
Va da se che Hallah infinitamente buono non vuole sottoporci a tali prove e ci suggerisce di usare altri colori.

Il rosso


cocciniglia kermes


La maggior parte delle sfumature di rosso provengono dalla radice della robbia (Rubia tinctorum) ma anche da altre piante che sono poco diffuse in Iran; in antichita` venivano usate anche tinture animali quali la cocciniglia ed il Kermes.

Il giallo


cartamo


Oltre al conosciutissimo zafferano, venivano usati lo scotano, noto come albero della nebbia o sommacco, la reseda luteola che è una specie di pianta i cui nomi comuni includono razzo del tintore ed erbaccia del tintore, la ginestra il cui principio attivo e` l’isoflavone, la curcuma nota come zafferano delle indie che in cucina non e` buono come quello sardo ma tinge altrettanto bene, ed il cartamo il cui colorante e` la cartamina ed e` noto con il nome di zafferanone, infine anche le bucce della cipolla rilasciano un tenue giallo.


sommacco Sommacco


L’azzurro ed il blu


indigo Indigo


Se tralasciamo il lapislazzuli e l’azzurrite minerlai quasi mai usati, per tingere di Blu o come piu` frequentemente accade di azzurro, si usano le foglie delle piante indicofile, indigofera tinctoria della famiglia delle fabceae, e la isatis tinctoria oppure l’indaco minerale.

Tutti gli altri colori si possono ottenere miscelando questi tre ma l’esperienza millenaria ha suggerito che in natura esistono altre piante e sostanze che danno gia` pronti colori bellissimi.

L’arancione

Dal melograno (Punica granatum) pianta autoctona in iran in caucaso ed in tutte le zone orientali produttrici di tappeti.

Il Lilla

Dal mirtillo.

I marroni

Ottenuti dal Mallo della noce come tante sfumature di beige.

Il nocciola

Dal castagno.

I verdi chiari

Ottenuti dalla camomilla dallo scotano e dall’edera.

Approfondimenti
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I Tappeti Persiani
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I Colori