I tappeti sono annodati con lana o seta su trame ed orditi in lana o in cotone. Questi materiali hanno una durata limitata nel tempo.
Sono fruibili a terra per 150/200 anni (appesi fino a 250), poi, vista la natura dei materiali, si deteriorano. A testimonianza delle iconografie e dei colori dei tappeti annodati nel 1500 e 1600, rimangono alcuni frammenti, ma per risalire nel tempo, l’unico strumento che abbiamo a disposizione sono i dipinti.
In Santa Maria della Scala a Siena troviamo un affresco di Domenico Di Bartolo della scuola senese.
Nel tappeto ai piedi dei pellegrini è rappresentato il motivo del drago e della fenice che come sappiamo simboleggia il trionfo della vita eterna ; la fenice, volando sopra il drago, rappresentato nel tappeto con una esse stilizzata, è simbolo di potenza ed auspicio di potere.
Il tappeto, da quanto si possa capire dall’affresco, che ricordo è stato realizzato nel 1442, è molto simile a quello che si trova nel museo di arte islamica di Berlino annodato dagli Ottomani -Karakoyunlu all’inizio del 15° secolo.
Il tappeto è stato annodato dal gruppo tribale Oghuz in Caucaso 1450-1500 circa.
Stavo sfogliando il Suo blog e mi sono imbattuta in questo bellissimo articolo che finora, ahimè, mi era sfuggito. Molto interessante anche il Suo commento. Dice che quello che sembra essere il primo tappeto della storia è stato ritrovato in una tomba. Mi sorge spontanea una domanda, forse banale: con quale scopo sono nati i tappeti? Mi sembra di capire che non erano semplicemente considerati elementi di arredo.
Grazie e buona giornata, Silvia
I tappeti più antichi mai trovati a quando risalgono? è molto affascinante questo argomento.. mi chiedo solo quanto potrebbe costare un tappeto antichissimo, sempre se si riesca a trovarlo.