Un tappeto antico, lavorato a mano è un bene di grande valore che può rimanere integro e bello per lungo tempo, ma solo se mantenuto e trattato con le necessarie attenzioni. Ci sono delle regole di base per la pulizia di un tappeto antico che sono fondamentali affinché un elemento cosi prezioso si mantenga nel tempo e non si logori irreparabilmente. La pulizia del tappeto è condizione fondamentale per la buona custodia: polvere e sporcizia possono diminuire la bellezza e la luminosità del tappeto, ma anche rovinare i nodi e le trame in modo serio.

 

Le 5 Regole da Seguire e gli Errori da Non Fare

Tappeto persiano floreale

 

 

  1. La regola principale da seguire è quella di non sbattere mai il tappeto antico dal balcone o dalla ringhiera, contrariamente a come si è abituati a fare con lenzuola e tovaglie e altri tappetini di minor valore. Questa pratica, in realtà sbagliata, allenta le trame del tappeto, stressa le fibre che si possono rovinare, e produce rotture e strappi nei punti più logori e delicati e ne scioglie i nodi della bordatura. Sbattere il tappeto all’aperto lo fa solo sfrangiare più rapidamente. Questa operazione in generale è dannosa per tutti i tappeti poiché il sole con i suoi raggi troppo caldi agisce in modo negativo sui colori e li può alterare.( solo i tappeti di poco valore le cui lane sono state tinte con coloranti sintetici di scarsa qualità)

 

  1. Per pulire quotidianamente i tappeti fatti a mano da polvere e terra, è sconsigliabile usare l’aspirapolvere a velocità troppo alta in quanto questa operazione fa sciogliere o allentare i nodi del corpo del tappeto.( falso! l’aspirapolvere anche alla massima velocità non rovina il tappeto) L’aspirapolvere o il battitappeto con spazzola possono però essere utilizzati non troppo spesso.( è la spazzola rotante del battitappeto che se usata troppo frequentemente può danneggiare ) Tra questi è da preferire l’aspirapolvere a bassa velocità per non fare attrito. (Falso! L’aria non fa attrito)Per togliere qualche briciola o per le pulizie leggere in alternativa si può usare una scopa di saggina. Si consiglia di pulire regolarmente anche il rovescio del tappeto con l’aspirapolvere per rimuovere polvere, terra o sabbia che deteriorano il retro del tappeto.( Sbagliato! se il retro del tappeto è sporco significa che è ora di farlo lavare ad acqua, significa che la polvere è entrata, ha raggiunto l’interno dei nodi) La polvere che si annida a lungo andare logora il pelo del tappeto, ma per avere una protezione in più si può optare per dei sottotappeti. (inutili se il pavimento non è scivoloso)   Fatemi spendere una parola a favore della vecchia scopa di saggina.

 

  1. Lavare il tappeto, ogni 4 anni per esempio, è una buona abitudine per mantenere il tappeto in ottimo stato e per rimuovere la polvere dall’interno, che quindi non farà attrito al calpestio. Se possedete un tappeto di seta, un tappeto antico o un tappeto pregiato e avete timore di rovinarlo e di scioglierne i nodi, non provate a lavarlo in casa, ma affidatevi alle cure di chi è specializzato nel settore.

Tappeto persiano antico

  1. Un ulteriore aspetto importante per il buon mantenimento di un tappeto antico sono lo sfregamento e il calpestio, che devono essere ridotti. Non è vero che più si calpesta, più diventa bello il tappeto: è anzi il contrario, più si calpesta più si consumano e si logorano i nodi e le trame. Ogni tanto il tappeto deve essere girato e le sue parti più calpestate vanno poste in altre zone della stanza, in modo che il livello del pelo si uniformi naturalmente con l’esposizione allo sfregamento.Per lo stesso motivo il tappeto non va steso sotto alle porte che nell’aprirsi e chiudersi potrebbero stropicciarlo e sedie e mobili pesanti non dovrebbero esercitare pressione costante sul tappeto.

 

  1. Infine è bene ricordare che in generale se le trame interne sono tese tra i fili dell’ordito il tappeto è più resistente al calpestio ma non si deve piegare. Al contrario, se le trame interne sono molli (lasche) tra i fili dell’ordito, il tappeto è più delicato  ma lo si può piegare.

    Le scritte in corsivo blu sono mie    Fabio Morandi