Un aereo che, dall’India, ha viaggiato fino a qui. Nomi di bambini alle pareti, lampadari come alberi, teste di gesso e grandi fari. Fotografie in bianco e nero, il vecchio banco di una vecchia scuola. Cuscini con le bandiere, mappamondi, tanto legno e un po’ di ferro.

 

Ci sono case che nascono dalla contaminazione e che, se le guardi bene, ci leggi l’anima di chi le abita.

È il caso di questa abitazione, sita nel cuore di Brescia e casa di creativi.

 

 

È eclettica, questa casa che è un grande appartamento.

È industriale, nei suoi pavimenti in resina color tortora, nelle sue luci da cinema, negli alti sgabelli da cucina.

È contemporanea, in quei corpi luminosi in alluminio che riempiono le pareti, nelle poltrone in morbida pelle, nel grande letto che – in camera – poggia contro una parete esotica.

È country nel suo legno, vintage nei suoi oggetti.

 

È un cuore ricco, di colori e di sfumature. Di citazioni e di memorie.

Un cuore racchiuso in un involucro neutro, fatto di soffitti bianchi,di pareti grigie a effetto travertino, di pilastri e di sezioni perimetrali che – loro pure – sono dipinti di grigio: i camini gemelli, lo sfondo per la consolle di Dialma Brown, che è di legno e ha una stella.

 

Anche i tappeti, giocano con le sue sfumature: il tappeto Badhoi che, sotto il divano, dipinge il pavimento coi suoi fiori di damasco.

Il tappeto su cui si posa il tavolo di cristallo moderno nei suoi delicati inserti marroni. Perché è un anello di congiunzione, questa casa.

Tra il passato e il presente, tra l’uomo e la natura.

Segue il filo dell’emozione, un istinto studiato. Gioca con gli opposti, disegna l’armonia.

 

Ovunque, c’è il legno: un tronco d’olivo recuperato, gli arredi di Dialma Brown, il parquet in rovere spazzolato della cucina. Dove le mura sono color della cipria, e dove il bianco incontra il nero.

 

Ha un aspetto country, la cucina.

È grande, è ospitale. Ha mobiletti in legno chiaro, una credenza di quelle antiche.

 

Ha un lungo ramo, da cui piccole lampadine scendono alternate. Ha sgabelli da bar, alti, industriali e color lavagna. Ha sedie dal sapore scandinavo tra le poltroncine classiche.

 

Ha snelle lampade da terra, un tavolo che è tutto trasparente e un altro che, da bar, ha il piano in legno riciclato e la base in ferro brunito.

Ha tratti candidi, la zona pranzo.

 

Come candida è la cameretta, il bianco regno di giocattoli colorati. Che trovano alloggio nei tanti vani a giorno, un po’ azzurri e un po’ rosa chiaro.

Perché è un’abitazione, questa, che racconta chi ci vive. I grandi come i piccini.

Lo fa con la creatività, con un’elegante fantasia. Lo fa osando, con la spavalderia buona delle cose belle.

 

In questo interno

Morandi Tappeti ha fornito i seguenti tappeti: Tappeto Bhadohi, cascata di fiori di damasco; tappeto contemporaneo della collezione Bhadohi; tappeto Bhadohi rasato su due piani in rilievo.

Racconto: Laura Alberti

Fotografie: Michele Notarangelo, Andrea Rinaldi