codice: 8688
tipologia: Tappeti di Design d'arte
collezione: Giorgio Palù
provenienza: india
dimensioni: 243 x 300 cm
colore: Ambra    Bianco    Nero    Tortora    Rosa    Senape   
caratteristiche: A disegno moderno

€6.500 iva inclusa

Ogni tappeto del nostro sito è un pezzo unico.
Il tappeto si trova nella galleria di Pietrasanta
al fuoco ! al fuoco ! Giorgio Palu', un nome riconosciuto nell'architettura contemporanea, insignito del premio eccellenza lombarda nel 2016 nonché progettista del museo del violino di Cremona, ha realizzato tanti progetti architettonici di riconosciuto valore. Dal punto di vista professionale il suo fare è spinto dall'idea di una forma radicata nella progressione: creare, progettare, costruire lo spazio dove ...leggi tuttoviviamo; un sapere perfettamente integrato nell'io pensante. Palù artista: il primo punto di riflessione potrebbe dunque essere il perché di una trasgressione. L 'io pensante, secondo Heidegger avrebbe inizio con Platone e consiste nella conoscenza della realtà alla misura delle facoltà umane, in cui si dispone la centralità dell'io legiferante dell'uomo. L'architettura è, del resto, l'attività umana che comprende l'arte e la tecnica di ideare, progettare e costruire edifici, un fare che necessita di un artefice capace di controllare la forma che sorge, sia essa un oggetto, una casa, una città. Nelle "Domande fondamentali della filosofia" il filosofo tedesco introduce un regime di verità a mezza luce, prodotto dallo stupore come la dismisura dell'indecisione tra quello che nella realtà è in quanto ente e ciò che ci spinge avanti senza stabilità, ciò che si sottrae al nostro controllo e trasgredisce l'ordine abitudinario della vita. In questo senso noi dobbiamo ricordare che l'esperienza dell'arte per sua natura va oltre ciò che è capace di sacrificare ogni umana conquista per accedere a ciò che è nascosto, ciò che abita nel mistero. Naturalmente nello stupore è come se l'evento annullasse la nostra volontà. In effetti nella tensione verso ciò che è nascosto il logos abdica in favore del pathos e non a caso 'pathos' era il titolo di una sontuosa mostra di Palù al museo Ala Ponzone di Cremona in occasione della giornata dedicata ai Musei d' Europa. Giorgio si è avviato ormai da tempo in questo percorso, che vede nello stupore un paradigma di conoscenza. Qualcosa di inafferrabile percorre il suo fare, una necessità che lo trascina a creare nei campi liberi dell'arte, dove la forma non è più definibile dal tempo e lo spazio della funzione. Qui l'orizzonte e? interno, o meglio una dimensione dell'interiorita? che racconta nuovi contenuti, il perseguimento e proseguimento di una strada dove il luogo non e? piu? prospettico, ma il pentagramma di nuove percezioni prodotte dallo stupore. Ho visitato lo studio di Giorgio nelle campagne di Cremona, un soffio wagneriano musicava le opere in vista, pronte per la mostra di Pietrsanta. Ho pensato che quello che in architettura deve per forza esser risolto nell'arte di disporre e di adornare lo spazio nell'arte diviene habitat del pensare le cose altrimenti. Gli stessi materiali dell'edilizia sono plasmati per dire altro, non più per esser parti di una costruzione ma per esser essi stessi 'cose', soggetto ed oggetto della rappresentazione. L'essenza dell'umano essere-nel-mondo si incentra nel rapporto con le cose; in un tempo "incalzato" da cambiamenti incessanti e accelerati, noi scopriamo un tempo sospeso generato dal passaggio dalla materia alla luce. Al fuoco Giorgio lascia il destino della visione, una catarsi che stra/volge il luogo, trasforma la materia e interpreta l’esistente con nuovi coinvolgimenti. Il fuoco genera stupore, un coinvolgimento sollecitato dalle traslazioni estetiche che il vampo crea. Palù sta percorrendo nell'arte un sentiero assolutamente unico, e speriamo non ne resti fulminato perché a giocar con il fuoco si rischia di bruciarsi. Voglio dir che il suo non è l'usuale approccio dell'architetto al fare artistico, una furia distruttiva lo anima...del resto egli non ha scelta, se vuole avanzare deve rischiare. O resiste nella città così come è o rischia. Quanto sei disposto a rischiare per vedere e creare una nuova forma ? "Quattro volte la città di Dioce fu distrutta : una volta per vanità , una volta per falsità , una volta per avidità, una volta per discordia ." ma rinata Dioce resterà nella mente per sempre indistruttibile. Questa idea di catastrofe ed epistrofe che Ezra Pound riporta magicamente nei 'cantos Pisani' è ben incarnata nel fare del mio amico Giorgio Palù. Per costruire la città di Dioce che ha terrazze color delle stelle (Canto LXXIV) serve uno schianto, non una lagna. Palù ha ben capito che non serve tentennare. Uno schianto è di per sé il vampo di un esteta cupido d'abisso che nel fuoco mostra il paradiso. MNR MARCO NEREO ROTELLI
Il tappeto è stato VENDUTO.

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categoria: Tappeti di Design d'arte
I Tappeti di design, tappeti d'arte, sono manufatti moderni creati da artisti, architetti e designer italiani, sono frutto di un progetto finalizzato alla creazione di “opere d'arte tappeto annodato” e tappeto di design. Partendo dall'opera primaria realizzata ad olio su tela, in tecnica mista o altro, Artetotale Morandi realizza tappeti con le più antiche tecniche dell'annodatura manuale. La trama e l'ordito sono in cotone, il nodo persiano, il vello in lana e seta.

collezione: Giorgio Palù
In un continuo parallelo tra il forgiarsi della materia e il formarsi della conoscenza. Nelle installazioni in cemento raffiguranti i magmi primordiali forgiati dal fuoco è la materia che si compone, si forma e colora ad esprimere la sofferenza della creazione. Mentre la bellezza e l'armonia delle sue opere ci colpiscono in modo immediato e profondo fin dal primo sguardo, la genesi dei fattori-eventi che ne hanno stimolato la creazione in forme rigorose, pulite ed essenziali, ci viene raccontata attraverso le lacerazioni della materia, le estroflessioni, le suture. La sofferenza viene rappresentata nelle opere di Giorgio come nella tragedia greca, in lui la passione progettuale frustrata dai limiti della fisica della materia è vera sofferenza, tragedia che è alla base del processo generatore dell'opera d'arte. Come sottolinea Aristotele nella Poetica “la tragedia è una catarsi che conduce l’uomo «dalla non conoscenza alla conoscenza»”. Le divisioni, le frammentazioni, gli inequilibri che affrontano i temi del male, del dolore e della paura, testimoniano il processo di creazione artistico - dolore conoscenza bellezza. Anche Nietzche ne “La Nascita della Tragedia”, ci ricorda che il dolore è la cosa più importante della vita per l’uomo, la sofferenza è per la nascita della vera bellezza. Come ho già evidenziato nelle opere presentate alla mostra “Substantia”, quella di Palù, è una forma di raffinatissimo narcisismo che affonda le radici nell'humus della cultura architetturale, è sapere puro che lo ha portato a plasmare sculture nelle quali il quantum estetico si legge tra le pieghe, scaturisce dalle rifrazioni di luce della materia trattata e si impone.

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