Il Tappeto nel Regno dell’Armonia

Oriente e tappeti.
L’oriente ed il medio oriente in particolare è un crocevia di razze, una miniera inesauribile di civiltà dove alla sorprendente varietà dei paesaggi fa riscontro la diversità delle culture.

tappeto ed armonia

Vi parlo ovviamente di culture con riferimento alla civiltà del tappeto. Una cultura non la si improvvisa: lentamente cresce e si consolida attraverso le parole i gesti, la musica ed i colori; queste arti formano convinzioni profonde che orientano la vita. Il figlio dell’Oriente è spontaneamente portato al dominio di sé, al rispetto verso la natura, alla cortesia, all’ accoglienza, consapevole com’è della presenza e del bisogno dell’altro.

L'armonia

Egli desidera vivere in pace con i membri della sua famiglia, con i vicini di casa, i colleghi di lavoro, le autorità. Suo ideale è che ogni cosa attorno a lui viva in un’atmosfera di Pace e di armonia.

Tappeti persiani ed armonia:

Tappeti persiani ed armonia

Nella sfera religiosa il peccato, più che una rottura del rapporto con Dio,è il vivere in disarmonia con la natura.
In passato, per alcune religioni orientali, entravano negli elenchi dei peccati la distruzione degli argini delle risaie, l’intasare i fossi di irrigazione, l’imperfezione di un inchino.

Tappeti ed armonia

Le virtù che un buon buddista e un buon hindu debbono praticare sono: la nonviolenza alle persone e alle cose, la benevolenza verso tutti gli esseri animati o inanimati, la compassione che rompe il guscio dell’egoismo e spinge all’attenzione e alla cura delle persone e della natura, l’equilibrio perfetto che rende imperturbabili di fronte all’effimero delle cose.

tappeto pechino

Trionfa il gusto per le piccole gioie che la natura e il Creatore offrono con generosità a coloro che con occhi limpidi le sanno scoprire e gustare nel monotono snodarsi della vita quotidiana.
“Dio si stanca dei grandi regni – ha scritto Tagore – ma non dei piccoli fiori”.
Forse è per questo che le nazioni orientali sono ancora tanto ricche di bambini.
Li si incontrano ovunque: sorridenti, subito disponibili al dialogo e al gioco.
Anche la fatica del lavoro, a volte duro e massacrante, sembra alleggerirsi nell’accettazione del kharma, il destino che accompagna ogni essere umano. Ustah intenti nel disegnare un cartone di un tappeto, contadini curvi nelle risaie, annodatori nella frenetica attività tessile, donne impegnate attorno ai fuochi, gente accoccolata ai bordi delle strade o intenta nella confusione
dei mercati a vendere tappeti o i più svariati prodotti.
È facile leggere sul viso di ognuno il dolce, melanconico velo del fatalismo orientale. Ovunque trionfa un elemento, l’acqua. Essa è presente sotto i ghiacciai dell’Himalaya, nelle Piogge torrenziali dei monsoni, nei fiumi che scorrono possenti tra fitte boscaglie e nelle risaie, nei larghi canali che attraversano le città, lungo le coste dell’immenso arcipelago indonesiano, la vita sboccia dove c’è l’acqua. Ricerca dell’armonia significa equilibrio, giusta misura. Afferma un’antica sentenza orientale: “Se tendi la corda oltre misura si spezzerà. Se non la tendi, non darà suono”. Forse è per questo motivo che i calendari delle varie religioni sono tanto ricchi di celebrazioni e di feste. Dove mondo d’oriente – cielo e terra, corpi e persone sembrano unirsi in una sorte di gioia cosmica è la festa: nello scoppio improvviso di musiche e danze creato riaffiora la sua sintonia originale. Monaci e fanciulle, anziani e acerbi violinisti, esplodono in balli incontenibili o in danze dai movimenti lenti e sinuosi.

tappeti e vita agreste

A questa gioia sembrano Prender parte le statue solenni dei Buddha degli dei che, dagli altari e dai frontoni dei templi, osservano impassibili Danze vive e danze di Piena, unite nella lode al Creatore.

tappeti e armonia

Fotografie di Padre Angelo Costalonga

Angelo Costalonga Padre Saveriano definito da Giorgio Torelli un esploratore delle immagini.

Per me che lo ho conosciuto nel 1988 è un artista che ha saputo trarre dall’arte grandi insegnamenti di vita, o meglio diciamo:

Un grande amore per la vita che si concretizza nell’arte. Tutti noi pensiamo che egli abbia saputo cogliere il bello dell’oriente, a me pace pensare che, dietro il distacco tecnico con il quale guardava le cose, pulsasse una grande umanità trasferita inesorabilmente alle immagini realizzate.”