Ho trovato questo bell’articolo su AD che mette a confronto due punti di vista differenti.
In seguito ho postato un mio commento che troverete alla fine.
Mark Augé
Nato a Poiters nel 1935, è antropologo e direttore della “Ecole des Hautes Etudes enSciences Sociales” a Parigi.
La casa contemporanea è un luogo o un non luogo?
ENRICO FINZI
La casa contemporanea è diventata autoreferenziale, con il confort come valore chiave.
Related posts
1 Comment
Lascia un commento Annulla risposta
Articoli in evidenza
Categorie
- ARTE E MOSTRE
- KILIM
- TAPPETI AFGANI
- TAPPETI AGRA
- TAPPETI ANTICHI
- TAPPETI BHADOHI
- TAPPETI CAUCASICI
- TAPPETI CINESI
- TAPPETI CLASSICI
- TAPPETI DESIGN
- TAPPETI HYDERABAD
- TAPPETI INDIANI
- TAPPETI KAZAK
- TAPPETI MODERNI E CONTEMPORANEI
- TAPPETI PATCHWORK E RELOADED
- TAPPETI PERSIANI
- TAPPETI PESHAWAR
- TAPPETI RIVER E SAMSUNG
- TAPPETI SHIRVAN
- TAPPETI TABRIZ
- TAPPETI TIBET
- TAPPETI TURCHI E ANATOLICI
- TAPPETI TURCOMANNI E TURKMENISTAN
- TAPPETI ZIGLER E ZIEGLER
- UNCATEGORIZED
- VARI
In questi articoli abbiamo visto come viene oggi concepito l’abitare o ancor meglio in quale direzione si sta sviluppando il modo di abitare la casa.
L’affermazione di Mark Augé : “nell’era del virtuale si è perso il senso dell’abitare” non è solo una provocazione ma risponde ad una reale tendenza comportamentale.
Isolarsi in un proprio spazio trovare momenti per se stessi al di fuori delle relazioni familiari è ormai consuetudine supportata dalla fruizione personale dello schermo video sia esso quello del PC dell’iPad o del TV.
La consapevolezza del rischio di disgregazione familiare che queste abitudini comporta comincia a farsi largo tanto che, sempre più spesso, vengono adottate soluzioni d’arredo che prevedono zone conversazione assolutamente prive di schermo TV.
Per Enrico Fazi la casa contemporanea è divenuta autoreferenziale, non esiste più come rappresentazione di se stessi, come status simbol, come teatro della socialità famigliare ma ha il comfort come valore chiave, viene sempre più vissuta come paradiso edonista.
Su richiesta delle famiglie più accorte, gli sforzi degli architetti arredatori d’interni sono sempre più spesso incentrati sull’esigenza di soddisfare sia le richieste di spazi a fruizione individuale, sia spazi studiati per l’aggregazione e la socialità familiare.
Vero è che non si rinuncia a piccoli e grandi piaceri, ma il creare un’atmosfera calda e accogliente è ancora e sempre più desiderio ed obbiettivo della stragrande maggioranza delle famiglie.
Il sano desiderio di riunirsi intorno a quello che una volta era il camino, sostituito poi dal televisore, viene oggi sempre più individuato nella zona dei divani che tendono ad essere chiusi creando uno spazio ad u quasi circolare, due divani e poltrone od anche tre divani che incorniciano il tappeto indispensabile per creare il giusto calore domestico.