In questo articolo andremo a scoprire una splendida abitazione con una vista privilegiata sul centro storico di Brescia in cui antico e contemporaneo si fondono in un tutt’uno.

Oltre le mura della casa, durante il giorno, che, scivola fino a sera lungo i tetti della città, fino alle colline che la circondano, Brescia, la Leonessa, nel silenzio si rilassa pur restando comunque all’erta, come da sempre da secoli anche in tempo di pace, non smentendo la sua fama di ‘forte e ferrea’ attribuitale dal Carducci.

Da questa abitazione lo sguardo vaga sul centro storico, a ridosso di via Trieste, tra monumenti e antiche vestigie della città. Una zona questa in cui sono situati alcuni degli immobili di maggior pregio, contaminati sicuramente dal luogo ricco di storia che la circonda, dal tempio Capitolino al Foro Romano, dalla Piazzetta Labus, dove sorgeva la Basilica Romana, alla famosa Chiesa di San Clemente, su cui affaccia la terrazza dell’abitazione.

E’ una casa, questa, che ha coinvolto l’architetto Emanuele Vergine, artefice della riprogettazione degli spazi interni e della ristrutturazione totale dell’immobile, che è riuscito con qualità ed estro professionale a reinterpretare in chiave contemporanea gli spazi, seguendo la filologia storica ma rivista e rivisitata in chiave moderna per ottenere la piena armonia tra gli stilemi contemporanei e storici.

Durante i lavori di ristrutturazione sono anche emerse murature originali in pietra che parlavano della storia dell’edificio e quindi prontamente la scelta progettuale si è adeguata, valorizzando ed enfatizzando questa piacevole scoperta con giochi di luce, ottenuti ritmando grassello di calce con la storia che trapela dalle pietre originali.

 Seguendo questo schema, l’architetto ha quindi previsto il riutilizzo a tutto pieno dei locali che affacciano sulla via Agostino Gallo posizionandovi la zona giorno, caratterizzata da due ampi saloni in cui si trovano la sala conviviale e la generosa cucina.

 

Quest’ultima è stata pensata come luogo di aggregazione familiare grazie ai grandi spazi che la contraddistinguono, con la zona snack e un tavolo da pranzo conviviale.

In questo caso lo studio ha deciso di donargli nuova vita adeguando la tinteggiatura al trattamento con grassello di calce utilizzato sulle murature, donando luminosità all’intero salone.

Da questo stesso ambiente, poi, tramite accortezze progettuali sapientemente studiate, si apre la prospettiva verso la storica chiesa di San Clemente.

 

Tanto è aperta e spaziosa la zona giorno quanto raccolta, intima e quasi nascosta la zona dedicata alla notte. Anche qui, come nel resto dell’abitazione, in cui sviluppa una pavimentazione in parquet, spatolato artigianalmente, ogni singolo elemento di arredo e di design è stato frutto di lunghe scelte e simulazioni fotorealistiche per valorizzare al meglio la fusione dello stile antico dell’immobile e lo stile contemporaneo degli arredi.

Nelle camere da letto spiccano colori chiari, sia nel legno della pavimentazione che nelle pareti dove emergono i tratti originali dell’edificio, donando serenità e pace al riposo dei committenti, che pure possono godere dalla camera padronale come dal terrazzo di un affaccio privilegiato.

 

Una casa, nel complesso, che accoglie e moltiplica i desideri di chi oggi la abita e i segni della sua vita passata e dove nulla è solo ciò che sembra.

In questo interno Morandi Tappeti ha fornito i seguenti modelli: tappeto Syrdarya, a disegno moderno, proveniente dal Pakistan; Tibet Tissage, tappeto indiano il cui disegno etereo è la stilizzazione grafica di uno spazio onirico; Bhadohi, tappeto indiano di grande effetto decorativo, con il decoro in seta oro.

 

Fotografie: Andrea Rinaldi, Michele Notarangelo

Racconto: Aldo Mazzolani

 

 

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