Le Nuove Manifatture

Nel descrivere le nuove produzioni di tappeti moderni non si può fare a meno di considerare quella vasta area che comprende le repubbliche della “ex unione sovietica” ed ancor oggi sotto la stretta influenza di Mosca : il Tagikistan, il Kirghizistan, il Turkmenistan e l’Uzbekistan, più l’Afganistan ed il Pakistan.

Oggi in questa parte di mondo si annoda più della metà di tutta la manifattura mondiale di tappeti ed i processi di produzione sono profondamente mutati. Innanzitutto i tappeti non vengono quasi mai annodati con lane di ovini locali ma utilizzando lane importate, talvolta filate in villaggi molto lontani; in secondo luogo gli annodatori vengono reclutati tra la popolazione più povera e spesso tra rifugiati ed esuli. Solo queste due condizioni bastano a far capire che la manifattura è ormai completamente svincolata dal luogo di origine.

Noi occidentali siamo abituati dalla tradizione persiana a dare un nome ai tappeti in base alla loro provenienza, ad esempio: tappeti Kirman annodati nel villaggio di Raver quindi tappeti persiani Kirman Raver; perciò quando ci troviamo di fronte ad un tappeto pachistano desideriamo che venga chiamato con un nome che ne identifichi l’origine pensando che questa sia sinonimo di una determinata qualità.

Per anni noi commercianti, pur trovandoci di fronte ad una mutata situazione, abbiamo continuato a denominare alcune produzioni con nomi di città;  Karaci  (porto del Pakistan meridionale) era diventato sinonimo di una qualità di tappeto annodata con un mezzo nodo Senneh e lane di scarso valore; con il nome Islamabad (città capitale) si denominavano tappeti dal nodo e disegno persiano.

Oggi la situazione è ulteriormente cambiata, non vi sono più punti di riferimento ed il nome dei tappeti è diventato un aggettivo di pura fantasia. Basti pensare ai tappeti detti Gaznì (Gazni è una città afgana centro del commercio delle lane); Herat invece è una storica città che ha dato il nome ad uno dei più famosi motivi dei tappeti, oggi nome appiccicato a qualsiasi tipo di manifattura quasi sempre dai motivi completamente diversi dal fiore di Herat. Ed ancora il caso più eclatante: il nome di Bukhara dato a qualsiasi tappeto con il gul Tekke.

Molto diffuse sono le manifatture denominate Ziegler, che in realtà è il nome di una ditta fondata nel tardo diciannovesimo secolo a Manchester in Inghilterra, una delle prime, con base a Tabriz e Sultanabad, a far annodare tappeti per il mercato occidentale.

Conseguenza di questa situazione è che  molte persone si chiedono giustamente: “che tappeto sto acquistando? o che tappeto è questo? oppure come si chiama questo tappeto?“.

Pur conoscendo ogni produzione posso solo chiarire di quale tipo di annodatura si tratta, se è lana filata a mano o se è stata tinta con colori vegetali, posso individuare l’area di provenienza finale e posso presumibilmente indovinare con quale nome è stato chiamato quel tappeto ma al contrario non posso sapere a quale manifattura abbiano fatto  corrisponde un determinato nome.

Questo non succede per i pezzi nei miei negozi e sul mio sito web  in quanto da anni ho chiaramente indicato quali caratteristiche tecniche hanno i tappeti che propongo.

Qui di seguito verrei ricordare le tre principali manifatture “pachistane” che si possono trovare appunto nei mie negozi e sul sito:

Con la denominazione Hyderabad.

Chiamiamo i tappeti che hanno le seguenti caratteristiche:

  • Lane pregiate filate a mano in Uzbekistan.
  • Colori vegetali.
  • Fine nodo Senneh realizzato da maestri afgani.
  • Trama ed ordito in cotone.
  • Vello in lana.
  • Orditi completamente depressi.
  • Doppio filo di trama tra i nodi, uno più spesso teso ed uno sottile.
  • Nuovi disegni di ampio respiro decorativi e raffinati
  • Rasati, lavati e rifiniti al sole del Pachistan.
  • Consideriamo queste caratteristiche quanto di meglio si possa oggi desiderare da un tappeto di nuova manifattura.

Spendo ancora due parole per questa piccola produzione assolutamente di nicchia che ho chiamato con il nome della mitica città in quanto già alla fine del XIX secolo ad Hyderabad si annodavano tappeti cercando di riunire le migliori caratteristiche tecniche di zone molto diverse e lontane tra loro.

 

Tappeti Peshawar

tappeto classico peshawar

Rara e fine manifattura diretta dai migliori Ushtah pachistani che hanno rielaborato classici motivi indiani e persiani rendendoli piacevolmente adatti a soddisfare le nuove tendenze stilistiche. Strizzando l’occhio al passato nei motivi decorativi, ripetono meticolosamente tutte le fasi della antica lavorazione con scrupolosa attenzione fin nel dettaglio all’apparenza insignificante.
Lane filate a mano lavate con sapone senza uso di detersivi, mordenziatura secondo le antiche tradizioni, tintura con colori vegetali, finissima annodatura tra 3500 e 5000 nodi Ghiordes ogni dmq, ordito in fili sottili di robusto cotone ritorto.
Le trame passano alternativamente ogni fila di nodi 2 o 3 volte; quando passano due volte sono una lasca ed una tesa, quando passano tre volte due tese ed una lasca.

 

Tappeti Agra

tappeto classico agra

Nella moderna manifattura chiamiamo con questo nome i tappeti provenienti dal Pachistan che adottano un disegno di Agra oppure un disegno di origine persiana ripreso ad Agra il secolo scorso e che abbiano anche queste caratteristiche:

  • Nodo Ghiordes simmetrico.
  • Ordito semidepresso.
  • Due fili di trama in cotone.
  • Lane filate a mano.
  • Colori vegetali.

Questi tappeti li selezioniamo accuratamente  in Pakistan acquistando solo quanto di meglio si possa trovare sul mercato.

A differenza delle due qualità Hyderabad e Peshawar che sono piccolissime produzioni assolutamente di nicchia praticamente irreperibili in Italia questi Agra possono anche essere acquistati presso altri negozi e i disegni di questi tappeti è più probabile che siano imitati da altre manifatture più scadenti. In questo caso funziona la clausola prezzo minimo garantito in quanto possiamo garantire che sul mercato italiano la qualità simile non può essere acquistata ad un  prezzo inferiore.

Per concludere questa panoramica posso raccomandare a tutti gli appassionati che mi seguono di non focalizzare mai l’attenzione sul nome del tappeto ma di considerare le caratteristiche tecniche ed estetiche che il tappeto possiede.