VisualBook

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VISUAL BOOK

 l’opera che Fabio Morandi ha dedicato ai propri clienti.

Una raccolta di tappeti, emozioni e riflessioni ad essi legate che per loro natura sono sempre diverse, disordinate ed inaspettate. Ad ogni immagine di tappeto è stato abbinato un titolo che a sua volta introduce il commento; quest’ultimo si compone di poesie, preghiere, frasi, scritti o anche semplici congetture che suggeriscono il modo con il quale di volta in volta l’autore ha “sentito” i tappeti.

 

 

 Se vuoi ricevere gratuitamente la copia cartacea dell’opera vieni a trovarci da lunedì 5 Dicembre nei nostri punti vendita di Castelvetro Piacentino in via Via Duchi e Molinari 28 e di Crema in via XX Settembre 83.

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Ecco alcune anticipazioni dei testi compresi nel Visual book

Introduzione

Il cammino è fatto di passi con i piedi, con i piedi si pestano i tappeti, i tappeti sono il
cammino, sono la vita quotidiana, fatta di cose semplici ma anche di slanci, grandezze,
arte, comprensione ed indagine.
Difficilissimo quindi definire il tappeto, vi sono infinite angolazioni dalle quali guardarlo e mille
sensibilità per comprenderlo. Il tappeto è spazio mistico – religioso, arte e gusto estetico, compenetrazione di culture differenti, tecnica e storia, impatto e suggestione.
Per questo a chi si accinge a sfogliare queste pagine consiglio di superare la lettura tecnica, di
andare oltre l’interpretazione iconografica e di cercare la propria chiave di lettura. Nel libro i
tappeti come le emozioni e le riflessioni ad essi legate, che per loro natura sono sempre diverse,
disordinate ed inaspettate, si susseguono senza un ordine prestabilito. Altrettanto liberamente ho
abbinato le immagini dei tappeti ad un titolo che a sua volta introduce il commento; quest’ultimo
si compone di poesie, preghiere, frasi, scritti o anche semplici congetture che suggeriscono il
modo con il quale di volta in volta ho “sentito” i tappeti; questa sensibilità si è evoluta e modificata nel tempo, ha contagiato mia moglie che ha partecipato emotivamente e culturalmente alla
stesura di questo Visualbook.
Nei commenti, quando non abbiamo scomodato autorevoli poeti, filosofi, compositori, ci siamo
lanciati in riflessioni anche audaci; del resto è proprio questo che vi suggeriamo: “di essere emotivamente audaci”, solo così potrete trovare il vostro modo di “sentire” il tappeto

Introduzione ai tappeti antichi

In questo Visual book, sarebbe un grande piacere per me riuscire a raccogliere immagini che rappresentino le
più significative tipologie del tappeto orientale del XIX secolo; la mia natura pignola e
perfezionista mi costringe ad ammettere di esservi riuscito solo in parte, d’altro canto
il mio senso pratico mi riconduce all’ammissione di impossibilità dell’impresa in quanto esisterà
sempre un pezzo più significativo od un altro di epoca precedente oppure meglio conservato di
quello da me scelto. Di una cosa posseggo comunque l’assoluta certezza: amo questi pezzi. Li ho
raccolti, lavati, analizzati ma soprattutto, li ho sentiti! Questo volume ( Visual book) non vuole essere una guida
alla conoscenza del tappeto ma tenta di trasmettervi il piacere che si prova alla vista di un bel
pezzo. Se chiedete ad un brasiliano che cosa sia la saudagi vi sentirete rispondere che non potete
provarla non essendo voi aborigeni; non è vero in assoluto. Io penso di provare un po’ di saudagi.
Quando dico: «sentire il tappeto» è una sfida che faccio a me stesso, vorrei che dopo aver visto
questi pezzi, anche voi li poteste un po’ sentire. Mi rendo conto che non sarà impresa da poco
in quanto le emozioni sono personali e differenti in ognuno di noi a seconda del momento particolare che stiamo vivendo; tuttavia la bellezza e la forza espressiva di alcuni esemplari danno
piacere allo spirito, sia nel caso che esprimano gioia e leggerezza d’animo come nell’esplosione
floreale del Kirman tigre, sia che inducano a riflessioni più profonde. Anche se non sempre riuscirò nell’intento, vi chiedo di provare ad ascoltare dentro di voi, ad indagare le vostre emozioni
e vedere ciò che il «bello» esprime.
I colori, mia grande passione fin da bambino, mi hanno sempre dato forti emozioni, e gli insegnamenti del mio maestro di disegno prof. Seghizzi, mi hanno educato ad esprimere ciò che la mia
sensibilità mi suggeriva andando oltre la forma, facendo in modo che quest’ultima risultasse non
come materia ma come contrasto di luci ed ombre, come sovrapposizione di colori, colori che per
me diventano sostanza, sale, sale della vita; concetti, essenza.
Fabio Morandi

Introduzione ai tappeti contemporanei

Dopo aver raggiunto una completa maturità tecnica ed artistica nell’arte del tappeto annodato, Morandi, intorno alla fine del millennio, si dedica anche al tappeto di nuova concezione, quello che una volta era definito tappeto moderno e che
oggi meglio si contraddistingue con il termine di tappeto contemporaneo. Sono tappeti annodati
a mano nei quali il disegno si libera degli schemi tradizionali e suggerisce emozioni nuove. A volte Morandi ottiene un grande effetto decorativo ricorrendo a sovrapposizioni di motivi tradizionali, altre volte fa emergere un motivo a disegno modulare da una base «Boro» di grafica nuova.
Altre volte riesce a destrutturare il disegno tradizionale rendendolo leggero ed affascinante, altre
volte si avvale di motivi caleidoscopici. Nei tappeti contemporanei di Morandi l’innovazione non
dimentica mai la tradizione. Quest’ultima emerge prepotentemente dal disegno e si avvale della
struttura a nodo persiano.
Ad ogni tappeto Morandi ha dato un nome seguendo l’emozione che in quel momento il tappeto
gli ha regalato. Si tratta solo di un suggerimento. A voi seguire l’esempio facendo ricorso alla
vostra personale sensibilità.
Michele Notarangelo

Introduzione ai tappeti di design d’arte

Mai come oggi viviamo il cambiamento, lo osserviamo nelle persone, nei grandi
sistemi e nelle piccole cose di tutti i giorni, a volte lo subiamo e a volte ne
siamo coprotagonisti. Se compito dell’artista è quello di prevedere il futuro
che ci attende, questo prima di essere definito nei particolari deve essere immaginato, l’artista,
istintivamente avanti, deve preconfigurare la nostra dimensione emozionale nel futuro. L’opera
deve indurci alla coscienza della dimensione umana nel tempo attraverso un processo di graduale
messa a fuoco del cambiamento. L’eleganza è estetica del vivere quotidiano, modus vivendi e pensiero, è legata al periodo storico che la esprime ma è anche espressione di autonomia e concretezza
del vivere, quindi mai uguale a se stessa e sempre in evoluzione. Volendo citare Benedetto Croce:
«l’eleganza in senso artistico è l’espressione di una intuizione».
Le opere prepotentemente contemporanee proposte, in virtù della loro forma, sono sintesi delle
contraddizioni del nostro tempo ma anche elegante tesi estetica capace di dar forma al sentimento
del cambiamento.
Fabio Morandi